Io voglio sempre la pace. È facile volere la pace, a partire dalle proverbiali miss che chiedono “la pace nel mondo”, ma per quello che ho visto in 50 anni e per quel poco che ho letto della storia precedente, non ho mai visto fermare una guerra con le bandiere arcobaleno e con le preghiere (per quanto siano cose belle, significative e comprensibili).
Non mi meraviglia neppure un’operazione militare ampia e devastante, quando ormai anche il popolo poteva vedere in rete le foto satellitari delle notevoli forze ai confini. Le guerre costano e mettere in campo un esercito di grandi dimensioni vuol dire volerlo usare nel pieno delle sue potenzialità.
La colpa delle guerre viene data (giustamente) a chi fa il primo passo, ma le guerre si possono solo prevenire con la politica internazionale (probabilmente bisogna iniziare molti anni prima di quando scoppiano) ed evitando azioni che possano favorire una escalation (tipo continuare fino all’ultimo a chiedere a gran voce l’allargamento di una coalizione militare).
Per quello che ho visto e che ho letto le guerre finiscono quando chi le ha iniziate ha raggiunto i suoi obiettivi politici e militari oppure viene fermato militarmente o annientato.
Adesso per tutti noi ci saranno subito le conseguenze economiche, poi chissà dove tutto questo arriverà. La situazione è forse la più brutta dalla fine della seconda guerra mondiale. La guerra è in Europa, anche più di altre volte che c’è stata, e riguarderà tutti, ma prima di tutto gli europei, anche se un po’ di responsabilità stanno in tante altre parti del mondo, anche lontane.
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