Facebook continua a lavorare per la presentazione in borsa, anche se non è ancora prevista la data precisa di sbarco nel Nasdaq (il mercato simbolo delle aziende della New Economy alla borsa di New York).
Va detto che il social network più famoso del web ha già (ovviamente) molte attenzioni da parte dei brokers e Wedbush ha avviato, il 4 maggio scorso, la copertura su Facebook con “outperform” sul prezzo a 44 dollari (l’outperform è il termine che si usa per indicare un’azione il cui ritorno atteso, o già ottenuto, è migliore della performance di azioni simili, o del settore di appartenza).
Infatti la società di Mark Zuckerberg ha fissato il prezzo per la sua IPO tra 28 e 35 dollari per azione (IPO significa Initial Public Offering, offerta pubblica iniziale, ed è il procedimento con il quale una società si quota in Borsa). Questo perché Wedbush ritiene che se Facebook venisse quotato in apertura a 35 dollari sarebbe sottovalutato di almeno 9 dollari, dato che i brokers prevedono che Facebook continuerà a guadagnare delle quote di mercato nella pubblicità online e avrebbe un forte potenziale nei dispositivi mobili e nei micropagamenti. Sarà vero? O si tratta solo dell’euforia che precede uno sbarco in borsa sotto i riflettori?
Il dato certo però viene dalle dichiarazioni relative agli utenti. Il 3 maggio scorso Facebook ha depositato una modifica ad un documento (form S-1/A) che serve a supportare la sua presentazione in borsa e ha dichiarato 901 milioni di utenti attivi mensilmente, di cui 500 da dispositivo mobile. Questi dati sono presenti sulla scheda relativa a Facebook sul sito del Nasdaq. Un dato enorme per la società si Zuckerberg, che mantiene il ruolo di leader del settore dei social networks (primo posto ben saldo in 127 delle 136 nazioni analizzate ad oggi nella Mappa Mondiale dei Social Networks consultabile sul sito di Vincenzo Cosenza).
Facebook, vicino allo sbarco in borsa, dichiara 901 milioni di utenti attivi nel mondo
Chi sono
Alfio Tondelli
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Ho fatto giornali, libri, manifesti, siti internet, marchi, ma – soprattutto – io e Valeria abbiamo fatto Alice e Enrico.
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